Partecipa33

Strumento di partecipazione attiva agli atti e documenti della PA

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Informativa sulla legge

Piattaforma Partecipa33

Partecipa33 è una piattaforma nazionale che promuove la partecipazione dei cittadini allo sviluppo di atti e documenti in lavorazione presso tutte le Pubbliche Amministrazioni ed enti ad esse equiparati, permettendo di superare il divario sociale ed infrastrutturale, creando tavoli di lavoro a porte aperte in cui i singoli individui possono esercitare un ruolo sempre più attivo nella produzione di servizi innovativi, inclusivi, democratici e personalizzabili. Partecipa33 risponde alle sfide sociali tipiche di una moderna comunità, in conformità al “Decreto trasparenza” (D.lgs. 33 del 14/03/2013), abilitando il cittadino, in una visione utente-centrica, a prendere parte ai processi decisionali più importanti nella produzione degli atti ufficiali fondanti di una comunità.

Può essere utilizzato per qualsiasi consultazione obbligatoria (ad es. Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, Codici di comportamento, Piani regionali di gestione dei rifiuti) evitando l'invio di moduli pdf via email o cartacei e altre procedure scoraggianti, consentendo un confronto vero e moderno che stimola il cittadino a partecipare, o anche per consultazioni non obbligatorie utili a definire progetti, programmi, piani "insieme" alla propria comunità.

FAQ

Frequently Asked Questions
Cos'è Partecipa33?

È una piattaforma nazionale che promuove la partecipazione dei cittadini allo sviluppo di atti e documenti in lavorazione presso le Pubbliche Amministrazioni. Un network digitale che supera il divario sociale ed infrastrutturale creando tavoli di lavoro a porte aperte in cui i singoli individui possono esercitare un ruolo sempre più attivo nella produzione di servizi innovativi, inclusivi, democratici e personalizzabili.

Partecipa 33 risponde alle sfide sociali tipiche di una moderna comunità, in conformità al “Decreto trasparenza” (Dlgs 33 del 14.03.2013), abilitando il cittadino, in una visione utente-centrica, a prendere parte ai processi decisionali più importanti nella produzione degli atti ufficiali fondanti di una comunità.

A Chi si rivolge Partecipa33?

A tutte le Pubbliche Amministrazioni (PA) ed enti ad esse equiparate che entro il 31 gennaio di ogni anno devono obbligatoriamente aggiornare e pubblicare il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT), previsto dalla legge c.d. Anticorruzione, n. 190/2012, comma 8 dell’art.1.

Quali documenti si possono pubblicare per la consultazione?

Possono essere pubblicati tutti i documenti della PA per i quali è prevista la consultazione obbligatoria (ad es.: Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, Codici di comportamento, Piani regionali di gestione dei rifiuti) e tutti i documenti per i quali la consultazione non è obbligatoria ma risulta utile il coinvolgimento dei cittadini (ad es. Piani di zona servizi sociali, bilancio partecipativo, adozione ordinanze in materia di P.S., ecc.).

A cosa serve il PTPCT?

Il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT) è stato istituito allo scopo primario di programmare attività di prevenzione e di lotta alla corruzione, che siano appropriate ai rischi corruttivi potenzialmente derivanti dall’attività svolta dall’ente pubblico e finalizzate a:
- ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione;
- aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione;
- creare un contesto sfavorevole alla corruzione.

Quali indicazioni le PA devono seguire nella stesura e nell’adozione del PTPCT?

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) indirizza le amministrazioni nella stesura del PTPCT, illustrando una ad una le sezioni che devono comporlo, i contenuti da inserire ed elencando tutte le fasi che la procedura di adozione del piano prevede:
- definizione degli obiettivi strategici da parte dell’organo amministrativo;
- stesura della bozza da parte del RPCT sulla base di detti obiettivi;
- messa in consultazione della bozza per un periodo minimo congruo alla tipologia di ente, al fine di consentire la ricezione di osservazioni e proposte di integrazione;
- predisposizione del Piano con inserimento dei contributi ricevuti, dando evidenza del numero di contributi pervenuti e da chi sono stati proposti, indicando se e quali sono stati recepiti e motivando, invece, l’eventuale mancato recepimento di alcuni di essi;
- stesura della bozza definitiva alla luce dei suddetti contributi ricevuti in seguito alla fase di consultazione;
- approvazione da parte dell’organo amministrativo entro il 31 gennaio;
- pubblicazione del Piano approvato e dell’esito della consultazione sul sito istituzionale, nella sezione dedicata al PTPCT.

Sono previste sanzioni per le PA che non rispettano il PTPCT?

L’art.19, comma 5, del d.l. 90/2014 prevede una sanzione amministrativa tra i 1.000 e i 10.000 euro nel caso in cui sia omessa l’adozione del Piano, equiparando ad omessa adozione l’approvazione di un Piano che non contenga gli elementi che costituiscono contenuto minimo necessario.

Quale elemento minimo necessario del PTPCT è spesso omesso dalle PA?

Le PA spesso omettono la messa in consultazione della bozza per un periodo minimo congruo alla tipologia di ente, al fine di consentire la ricezione di osservazioni e proposte di integrazione. L’obbligo di consultazione, già previsto nel PNA 2013, è stato ribadito fortemente dall’ANAC anche nella delibera di aggiornamento del PNA 2017 (Delibera 1208 del 22 novembre 2017), da cui emerge un dato assolutamente insoddisfacente: solo il 10,4% delle amministrazioni ha approvato il Piano previa consultazione pubblica. Come evidenziato dall’ANAC (Allegato 1 al PNA 2013, par. B.1.1.7) la partecipazione attiva dei cittadini e di tutti i portatori di interessi, è strumento di trasparenza fondamentale, nonchè obbligatorio, per disegnare un quadro strategico anticorruzione completo e pienamente efficace.

Cosa sono i Codici di comportamento e perché è necessaria la consultazione?

I codici di Comportamento sono una delle misure fondamentali di prevenzione della corruzione ed hanno il ruolo di tradurre in regole di comportamento di lunga durata il rischio corruttivo che il PTPC persegue con misure di tipo oggettivo, organizzativo (organizzazione degli uffici, dei procedimenti/processi, dei controlli interni). (Aggiornamento PNA 2018).

La nuova disciplina in merito prevede che i codici di ciascuna pubblica amministrazione devono essere definiti con “procedura aperta alla partecipazione”, e con il parere obbligatorio dell’OIV, la cui violazione è, anch’essa, fonte di responsabilità disciplinare (nuovo art. 54, co. 5, d.lgs. 165/2001). Tuttavia, solo il 34% del campione esaminato da ANAC nell’aggiornamento 2018 al PNA, risulta aver adottato un codice di comportamento e/o un Codice disciplinare.

Nello stesso aggiornamento 2018 al PNA, ANAC ricorda che l’approvazione di codici di comportamento meramente riproduttivi del codice generale contenuto nel d.P.R. 62/2013 è considerata del tutto equivalente all’omessa adozione, come già specificato nel Regolamento sull’esercizio dei poteri sanzionatori approvato con delibera del 9 settembre 2014 dall’Autorità.

Cosa sono i Piani regionali di gestione dei rifiuti e perché è necessaria la consultazione?

Come specificato dall'ANAC nell’aggiornamento 2018 al PNA, le Regioni devono predisporre e adottare il Piano regionale di gestione dei rifiuti che è uno strumento di pianificazione che definisce le necessità impiantistiche e infrastrutturali al fine di garantire un sistema di gestione dei rifiuti conforme al principio di autosufficienza, per la cui approvazione si raccomanda un adeguato processo di valutazione e condivisione, da parte dei soggetti a vario titolo coinvolti nell’ambito della procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), degli obiettivi del sistema di gestione integrata dei rifiuti e delle modalità di raggiungimento degli stessi.

Quale soluzione offre Partecipa33 alle PA?

Partecipa33 offre uno strumento valido ed un servizio completo dedicato alla fase di consultazione pubblica della bozza del Piano, e finalizzato alla raccolta dei contenuti via web, da pubblicare sul sito istituzionale. La piattaforma è sviluppata principalmente per supportare e guidare l’amministrazione nella consultazione del PTPCT con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, in modo da rispondere prontamente alle richieste normative.

Quali sono i servizi offerti da Partecipa33 alle PA che aderiscono alla piattaforma?

Partecipa33 prevede diversi moduli, acquistabili anche separatamente.

  • Il “pacchetto base” comprende:

- pubblicazione in consultazione della bozza del Piano, in forma sintetico-strutturata;
- possibilità di aprire la consultazione a una “lista chiusa” di soggetti scelti dall’ente, o a “chiunque” previa registrazione, oppure a “chiunque” senza necessità di registrazione;
- possibilità di attribuire funzioni di moderatore per la gestione dei commenti ad un soggetto scelto dall’ente.

Alla data di chiusura della consultazione:

- predisposizione del report sugli esiti della consultazione (numero totale di interventi pervenuti, numero di interventi moderati, numero di interventi per ogni cittadino, numero di interventi per data, numero di interventi per ogni indice del documento);
- predisposizione di un report di collegamento tra gli interventi ricevuti e il testo strutturato.

  • Al pacchetto base, è possibile aggiungere, su richiesta:

- modulo "contenuti": verifica della presenza, nel Piano, dei contenuti minimi previsti da ANAC e dalle altre norme;
- modulo "moderatore": possibilità di avere un moderatore con competenze tecniche (che sarà attribuito da Partecipa33);
- modulo "integrazione interventi": supporto nella fase di stesura del Piano definitivo, alla luce degli interventi ricevuti in fase di consultazione.

Come accedono le PA e i cittadini sulla piattaforma Partecipa33?

Le Pubbliche Amministrazioni che decidono di aderire potranno disporre nei propri portali di un link ipertestuale che li collega direttamente alla piattaforma Partecipa33. Dal medesimo link, è data la possibilità ai cittadini di partecipare alle decisioni più importanti intervenendo sugli atti in lavorazione in seno alle amministrazioni con proposte e commenti.

La registrazione, libera, dei cittadini alla piattaforma Partecipa33 può avvenire attraverso:
- il form predisposto sulla piattaforma;
- l’accesso con i dati di Facebook;
- l’accesso con i dati di Google.

In tutti i casi gli account saranno resi pienamente operativi, previa attivazione/accettazione, a discrezione della Pubblica Amministrazione a cui viene richiesta l’“abilitazione”.

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